CARAVAGGIO …… la rivoluzione della pittura

Sul numero di Gennaio 2020  del mensile Cultura Identità.

Michelangelo Merisi, meglio conosciuto con il nome di “Caravaggio”, in riferimento al luogo in cui ha vissuto, è nato a Milano, il 29 Settembre 1571. E’ una dato di straordinaria importanza svelato pochi anni fa con il ritrovamento dell’atto di nascita riportato nei registri della Chiesa di S. Stefano, oggi conservato nell’Archivio Diocesano di Milano. È un particolare che per molti anni ha animato il giallo legato alle confuse origini del pittore. Caravaggio ha compiuto una vera rivoluzione la cui percezione della sua grandezza avviene lentamente nel tempo fino ad esplodere in tutta la sua forza nel ‘900.  L’intero percorso espressivo del pittore offre la possibilità d’essere analizzata attraverso molti punti di vista, da quello prettamente storico a quello legato alla lettura di ogni opera in relazione alla realtà del tempo. L’interpretazione storica appartiene al percorso che lo stesso Caravaggio compie prima in Lombardia, dove si forma la sua sensibilità umana ed il suo forte carattere creativo, per poi giungere a Roma dove approda a soli 23 anni. Un giallo ancora da risolvere è quello legato a questi primi 22 anni di vita in cui ha studiato e dipinto, senza purtroppo lasciarne traccia. E’ interessante a tal proposito analizzare la nascita culturale di Caravaggio considerando che a Milano, a quel tempo, lavoravano anche pittori come Moretto da Brescia e Romanino. Una figura importante è Simone Peterzano, allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio, ricordato ora con una grande mostra all’Accademia di Carrara di Bergamo dal 6 Febbraio al 17 Maggio 2020. Le prime opere pittoriche conosciute sono realizzate a Roma, capolavori immediatamente apprezzati dal Cardinale Francesco Maria Del Monte che lo accolse nella sua dimora, l’attuale Palazzo Madama. Caravaggio a Roma avvia una vera e propria rivoluzione, la sua pittura è un’autentica novità che attira l’interesse da tutta Europa, persino il celebre Rubens cercò di incontrarlo senza successo, riuscendo però ad acquistare un’opera, scartata dalla Chiesa perché troppo forte e dissacrante: “La morte della Vergine”. L’opera rappresenta tutta la forza rivoluzionaria del pittore, nel dipinto è contenuta una realtà che non è più quella delle idee ma è quella più vera e concreta, spesso dura, della quotidianità. La forza espressiva di Caravaggio era scomoda per l’istituzione ecclesiastica perché era ancora affascinata da Raffaello e Michelangelo. Si consideri che questi sono anche gli anni della Controriforma che si opponeva al dilagante movimento protestante in Europa. Dopo appena mezzo secolo dalla scomparsa di Caravaggio la fama dell’artista inizia ad offuscarsi fino ad essere dimenticato. Dobbiamo attendere il ‘900 quando lo storico, Roberto Longhi lo riabilita consacrandolo definitivamente con una grande mostra a Milano nel 1951. Tutt’oggi la storia di Caravaggio registra purtroppo la perdita della meravigliosa “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, trafugata a Palermo nel 1969.

Alberto Moioli

 

 

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