Paso Doble

PASO DOBLE – spunti e appunti dal mio intervento critico

Paso Doble – Spunti e appunti tratti dal mio intervento all’inaugurazione della mostra di Alex Corno e Germana Sironi

Quando guardiamo un’opera d’arte, cosa stiamo davvero osservando? La forma, il materiale, lo spazio che occupa? O forse qualcosa di molto più stratificato, che porta con sé un’intera storia di pensiero, di tentativi, di ripensamenti e conquiste faticose?

Ogni opera esposta in “PASO DOBLE” è il risultato visibile di un percorso. Rappresenta gli artisti stessi e la loro storia, passata attraverso esperienze diverse: successi e insuccessi, sperimentazioni riuscite e altre meno fortunate, conoscenze positive e negative, incontri e deviazioni. L’arte, come la vita, cresce anche attraverso il problema, attraverso l’ostacolo. E come si risolve? Solvitur ambulando – si risolve camminando, andando avanti, continuando.

Alex Corno: lo spazio 

La ricerca scultorea di Alex Corno si è costruita nel tempo attraverso uno studio profondo e consapevole. Lavora il ferro e il ferro dipinto con una maestria che coniuga forza e leggerezza, tensione e silenzio. Le sue opere disegnano e trasformano lo spazio: il vuoto è parte attiva della forma.

Questa comprensione nasce anche dallo studio approfondito di Martin Heidegger e del suo “Arte e Spazio”, testo che insegna a ragionare sull’interazione della scultura con lo spazio, sulla leggerezza, la delicatezza, l’armonia. 

Le sculture di Alex incarnano proprio questa riflessione: le sue opere sono esse stesse generatrici di spazio, mi piace pensare che creano il luogo in cui esistono. Questo è possibile anche grazie all’influenza di David Smith, uno degli scultori più importanti del XX secolo, punto di riferimento per l’arte astratta internazionale.

L’esperienza negli Stati Uniti e un percorso artistico molto solido hanno permesso ad Alex di creare un linguaggio scultoreo in cui rigore geometrico e sensibilità poetica trovano un equilibrio autentico. L’uso sapiente dei materiali, la cura delle superfici e il colore riflettono una profonda attenzione al dettaglio che rende le sue sculture al tempo stesso potenti e delicate.

Germana Sironi: architettura e necessità interiore

Germana Sironi, artista e architetto, muove la sua ricerca con eleganza tra rigore e poesia. La formazione architettonica le ha donato una sensibilità particolare verso le superfici, i dettagli e soprattutto verso il dialogo tra opera e ambiente. Non crea mai opere autoreferenziali, ma lavori che suggeriscono nuove letture dello spazio abitato.

Ciò che caratterizza il suo linguaggio espressivo è quella che potremmo definire autentica “necessità interiore”,  un’urgenza creativa che non può essere ignorata. Questa necessità si traduce in un approccio stilistico costantemente guidato dallo studio, dalla sperimentazione e dall’innovazione.

Germana gioca con la materia, i materiali e lo spazio, creando opere dalla verticalità misurata ed elegante che si inseriscono con naturalezza nel contesto in cui vengono collocate. Elementi mai invadenti ma opere capaci di instaurare un dialogo sottile con l’ambiente, offrendo soluzioni formali inedite e raffinate.

C’è un’eleganza essenziale nel suo lavoro, una coerenza estetica rigorosa e profondamente personale. Le sue opere non gridano, sussurrano. E in questo sussurro c’è tutta la sensibilità di un’artista che comprende lo spazio come un architetto ma lo abita come una poetessa.

Il Paso Doble: una coreografia dello spazio

Perché “PASO DOBLE”? Il titolo richiama un passo a due, suggerisce l’idea di una relazione espressiva dinamica in cui coesistono, in armonia, due percorsi creativi distinti ma complementari.

La danza del Paso Doble è fatta di tensione e grazia, forza e controllo, movimenti decisi e pause significative. C’è un dialogo continuo tra i danzatori, un ascolto reciproco, un rispondere ai gesti dell’altro mantenendo la propria identità. Esattamente quello che accade in questa mostra.

Le opere di Alex e Germana si alternano, si rispondono, si integrano. Materiali differenti – il ferro di Alex, i materiali sperimentali di Germana – costruiscono un racconto condiviso. Non c’è competizione, c’è conversazione. Non c’è sovrapposizione, c’è complementarità.

Come scrive Heidegger in “L’origine dell’opera d’arte”, il primato della poesia interagisce con il linguaggio. Qui, in questa mostra, il linguaggio è quello dello spazio trasformato in poesia: una poesia fatta di ferro e materia, di vuoti e pieni, di verticalità e orizzontalità, di peso e leggerezza apparente.

Un luogo dove l’energia della natura incontra l’arte

La mostra si svolge nello studio di Alex Corno, uno spazio dove domina l’energia benefica della natura e dell’arte, che lui chiama “Cornoenergia”, immerso nella quiete a pochi passi dal Parco di Monza. Non è un white cube asettico né una galleria commerciale, ma un luogo dove il linguaggio dell’arte si fa concreto attraverso lo spazio, la materia, la luce, il silenzio e il paesaggio.

Tutto ciò contribuisce a creare un’atmosfera unica, capace di accompagnare il visitatore nella lettura delle opere e di fargli vivere un’esperienza che va oltre la semplice fruizione visiva. Qui si respira l’arte nel suo farsi, nel suo essere processo oltre che risultato.

Alberto Moioli

www.alexcorno.com

 

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