Eleonora Pozzi. L’attimo intenso della profondità.

Non è necessario essere in possesso degli strumenti di semiotica, né scomodare Charles Pierce[1] o Sassure[2] per entrare nel mondo espressivo di Eleonora Pozzi, benchè il segno e il gesto siano elementi determinanti del suo alfabeto creativo. Eleonora ci invita ad immergerci tra le sue profondità cromatiche dal sapore delicato delle terre che spesso emergono, sotto forma di materia e volume. Nella lettura delle opere mi piace immaginare una grande tavolozza, estremamente ordinata, dove l’artista attinge nella composizione delle sue opere, scegliendo tra emozioni e colori, tra gesto e segno. La tavolozza alla quale faccio riferimento è quella unica e irripetibile dell’anima di ognuno di noi. Qui, nel silenzio e nella dimensione creativa più profonda, Eleonora trova le note per comporre la  sua lirica espressiva, trova l’armonia ed il mezzo a lei più consono e naturale per esprimere quello  che ha dentro. Sono spesso i titoli delle opere ad offrire una prima chiave di lettura dei suoi dipinti e disegni, “Attesa – Poena”, “Punizione – Humilitas”, “Atto – Suspicio”, la  cui contrapposizione latina pone lo spettatore in una condizione di maggiore tensione emotiva.

Nello studio del percorso espressivo dell’artista si nota una costante ricerca impostata sulla sperimentazione e sull’introspezione, una ricerca che si avvale dell’uso del segno, un una sintesi gestuale che indaga, attraverso la forma e la posizione dei corpi, situazioni, emozioni e condizioni dell’anima. Paura, libertà, ribellione sono energia creativa pura nella personalità artistica e nella forma estetica espressa da Eleonora.

Le forme dei corpi trasmettono la tensione spirituale della quale è intrisa ogni opera, ogni disegno appartiene ad un’esperienza che si pone oltre agli studi classici di anatomia. La forma espressiva di Eleonora può essere studiata attraverso due canali essenziali che appartengono al mondo della simbologia e dell’estetica. Il simbolo[3] nelle opere dell’artista è lo strumento che ci consente di andare oltre alla semplice apparente forma grafica, è l’elemento che ci apre la porta alle emozioni e a tutte quelle espressioni che appartengono a quello che Hegel[4] nei suoi studi nella filosofia estetica dell’arte, chiamava Weltanschauung[5], ossia la sua “visione del mondo” come riflesso di ciò che lei stessa ha trovato scavando nella sua sensibilità espressiva.

In questo contesto, le opere, tutte le espressioni creative di Eleonora Pozzi, parlano dell’umanità in senso autobiografico, passando attraverso una forte e profonda esperienza della realtà. La riflessione artistica di Eleonora, oggi, ha raggiunto una evidente maturità tecnica nonostante la sua giovane età e la sua straordinaria sensibilità le sta costantemente offrendo impulsi nuovi, rivolti alla necessità di esprimere e ricercare ulteriori propri linguaggi espressivi attraverso la ricerca e la sperimentazione.

L’inquieta, raffinata e colta bellezza che emerge dai dialogo costante tra le forme dei corpi, i colori e la scelta di straordinari fondi materici (talvolta anche con l’uso di cemento, sabbia e ghiaia) pongono in evidenza un forte carattere espressivo che consente a Eleonora Pozzi di differenziarsi ed imporsi attraverso un’impronta creativa di tutto rispetto. Non stupiscono, con questi presupposti, la costante ascesa nel mondo dell’arte contemporanea, con oltre 25 mostre negli ultimi dieci anni ed un evidente successo di pubblico e critica anche oltre frontiera.

Alberto Moioli

 

note al testo:

[1] Charles Pearce (1839 – 1914) è da considerarsi il massimo filosofo americano, e uno dei più influenti sugli stili di pensiero e sui modi di interrogarsi nella contemporaneità. Considerato a ragione, padre della Semiotica e, a parer mio, il suo studio deve essere considerato un passaggio fondamentale nella formazione della critica d’arte contemporanea. Professore ineguagliabile di epistemologia e della logica formale, autore tra l’altro di un potente disegno ontologico e metafisico.

[2] Ferdinand de Sassure (1857 – 1913) Autorevole linguista e celebre semiologo svizzero.

[3] Il “Simbolo” al quale faccio riferimento è quello evocativo fondato sull’intuizione e sulla sensazione, per lo più fondato sul modello ideale delle celebri “corrispondenze” di Charles Baudelaire (1821 – 1867), o come il poeta Arthur Rimbaud (1854-1891) quando metteva in risalto, lezione lirica sublime, il dialogo tra simboli e sensazioni. Simbolo dunque, qui, è inteso come strumento per andare “oltre” l’immagine, e farsi contagiare, coinvolgere dalle emozioni dell’arte.

[4] Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770 – 1831)è stato un filosofo tedesco, considerato il rappresentante più significativo dell’idealismo tedesco

[5] Weltanschauung Termine tedesco («visione, intuizione [Anschauung] del mondo [Welt]»). Concezione della vita, del mondo; modo in cui singoli individui o gruppi sociali considerano l’esistenza e i fini del mondo e la posizione dell’uomo in esso. – Fonte Treccani

Artista del Mese – Incontro con le opere dell’artista, Eleonora Pozzi attraverso una personale riflessione critica.

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Biografia:

Eleonora Pozzi_ Nata a Seregno (MI) nel 1981.

 

Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 2006, apre uno studio a Seregno. Ha partecipato a diversi concorsi, dove nell’edizione del concorso “Young&Design 2008” riceve una menzione speciale con la poltroncina e il poggiapiedi Dalia. Partecipa al “Salone Satellite 2007, 2008 e 2009” con la pubblicazione dei suoi lavori su alcune delle testate più importanti. Insegna disegno tecnico (presso la scuola d’arte di Cabiate -CO) e ha partecipato come assistente al Corso di Laboratorio di Progettazione Architettonica 3 al Politecnico di Milano.

 

La sua attività si allarga al campo della pittura, dove sta conseguendo grandi consensi in Italia e all’estero. Tra le pubblicazioni nel campo artistico si ricorda l’intervista monografica sulla rivista “Barche” a cura di Franco Michienzi.

 

“La ricerca espressiva dell’artista prende il via da uno studio ossessivo della figura, del suo movimento e di come il segno a carboncino può sottolinearne l’andamento. Strada facendo Eleonora si allontana sempre più dalla necessità di rappresentare la forma e la carne, rendendo attuale e viva la sua pratica dell’arte attraverso uno studio incessante sulle potenzialità espressive dei materiali, divenendo essi stessi il “corpo della pittura”. Le figure, i colori e le linee perdono gradualmente significato, acquistandone uno nuovo, sostituiti dal segno a carboncino e dalla materia, che può essere di qualsiasi genere: carta, cemento, sacchi di juta, sabbia, gesso, pietrisco e lamiera, introdotti e assimilati nello schema formale del quadro.

Più la forma si annulla, più la materia è forte, vitale, si coagula in alti spessori, si stratifica, rendendosi inseparabile da quei corpi femminili che paiono svanire, ridotti a segni e quasi irriconoscibili nelle loro posizioni e nella loro anatomia, ma visibili proprio grazie al segno stesso, quasi graffio su un muro, memoria di una preesistenza vitale e che costringe a uno sforzo, a una lettura in profondità”.

​                        Mostre personali e collettive recenti:

 

2007 :            personale_ spazio espositivo_ Seveso

personale_ Amandla_ Cermenate

personale_ Villa Traversi_ Meda

2008 :            personale_ spazio espositivo_ Seregno

2009 :            collettiva “La mostra degli asini”_ galleria la Cornice di Cantù

personale_”Segno e figura”_ Sala civica Radio_ Meda

collettiva_ fiera del Lusso, Villa Erba_ Como

2010 :            personale_ “X-Ray”_Sala Civica il Torchio_ Carimate

personale_ Art & Soul, Jary’s Lodge _ Lentate s/S

collettiva_ “Mangia le prugne”, Villa Erba, Como

collettiva_ “l’Arte in corte”, Seregno

2011 :            collettiva_ “l’Arte in corte”, Seregno

collettiva a tema_ “l’Immigrazione”, Sala civica Radio, Meda

Brian & Berry Milano 2011

collettiva_ per le vie di Seregno

2012:             personale_ “AmA”_ Sesto Calende

personale_ “Segno visibile”_ ex Chiesa San Francesco _ Como

collettiva “il Limite”_ Galleria Civica _ Monza

2013:             collettiva “ALATA -percorso arte e letteratura”_ Misinto

collettiva “MOVIMENTALMENTE”_ Villa Sartirana _ Giussano

collettiva inaugurazione Spazio Artex _ Seregno

personale “La figura nel segno”_ Curt dei Cagnat _ Macherio

collettiva “Temporary Art”, Sala Gran Guardia, Porto Ferraio

2015:             collettiva “Donne, arte e società”, a cura di Arianna Grava,  fondazione Rossini, Briosco

2015/2017   personale “Interni”_via Durini, Milano

 

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