Fuga nel mondo fantastico di Mario Marzi

FUGA NEL MONDO FANTASTICO DI MARIO MARZI
a cura di Alberto Moioli
Galleria Pocket Art Studio – Roma, dal 4 al 10 novembre 2023
Via della Reginella, 11, 00186 Roma RM
Inaugurazione sabato 4 novembre, ore 17:00 – Orari: 11-13 / 16-19 – da lunedì alla domenica
chiuso il lunedì mattina

A cura Alberto Moioli e Luigi Salvatori, sono esposti presso la Galleria Pocket Art Studio di Roma una selezione di trenta dipinti di Mario Marzi, dal 4 al 10 novembre 2023. La mostra dal titolo Fuga nel Mondo fantastico di Mario Marzi è caratterizzata da paesaggi marini, spiagge, alberi blu, paesaggi immaginari, con un filo conduttore imposto dal suo linguaggio espressivo, figurazioni silenziose e immobili che lasciano spazio alla fantasia e all’immaginazione di una lirica poetica in cui la realtà è sospesa in una raffinata metamorfosi formale. Il pittore Mario Marzi, nato a Roma nel 1958 e formatosi nell’Accademia di Belle Arti di Roma è membro dell’Associazione Cento Pittori via Margutta, è pubblicato su Enciclopedia d’Arte Italiana, Catalogo Generale Artisti dal Novecento ad oggi, sul Getty Vocabulary. Hanno scritto di lui, Luigi Salvatori, Paola Nardecchia, Marta Lock e Alberto Moioli.

Patrocinio:
Cento Pittori via Margutta
Archivio Paolo Salvati

In locandina: Albero blu portatore di pace, 2022
Esposto alla 117ª Mostra Cento Pittori via Margutta, 2022

EXIBART – Rassegna stampa

Saggio – la monografia di Mario Marzi testo di Alberto Moioli

La “lettura” di un’opera d’arte, in profondità, è un’esperienza che può portare l’attento osservatore a sensazioni particolarmente intense. L’arte può comunicare un turbamento come può invece donare quieto benessere. Ebbene, i codici del linguaggio espressivo, che caratterizzano tutte le opere pittoriche di Mario Marzi, riescono a contenere tutti gli elementi che contribuiscono a trasmettere un senso di benessere, grazie alla sua pulizia formale, all’ordine creativo e a quella colta semplicit che appartiene a chi ha fatto della propria vita una costante ricerca su un’idea di sintesi pittorica particolarmente interessante.

Mario Marzi la mostra

La figurazione alla quale si affacciano le opere di Mario Marzi è declinata verso la necessità di esprimere una plasticità a volte irreale, rivolta ad un mondo quasi magico, sospeso nello spazio e nel tempo, una realtà pittorica che rientra quasi nel desiderio di scappare dalle quotidiane brutture. La “scelta” di Marzi nasce dalla propria intima sensibilit verso la ricerca della bellezza dell’arte, verso la celebrazione della vita e attraverso la rappresentazione e l’interpretazione della sua “necessità interiore”.

Affacciarsi al mondo di Mario Merzi significa vivere una nuova suggestione del mondo classico, un autentico viaggio stilistico dentro una narrazione nuova e per molti versi sorprendente.

Marine, tigri, spiagge, paesaggi e animali si alternano nelle sue tele, con un filo conduttore imposto dal suo linguaggio espressivo, figurazioni silenziose e immobili che lasciano spazio alla fantasia e all’immaginario di una lirica poetica in cui la realtà è sospesa in una raffinata metamorfosi formale.

A fronte di tutto ciò, dunque, non c’è da stupirsi nel ritrovare tra le tele di Mario Marzi riflessioni pittoriche dedicate alla mitologia, al mondo religioso e alle nature morte, tutto concorre a formare l’idea di un artista la cui maturità espressiva è ampiamente raggiunta e consolidata da una storia tutt’altro che banale.

La formazione avvenuta attraverso l’Accademia di Belle Arti di Roma[1] ha consentito all’artista di potersi affermare nel tempo come pittore spesso presente anche tra le mostre con i “Cento pittori di Via Margutta”.

Forse aveva davvero ragione il celebre pittore francese, Fernand Lèger[2], quando affermava che  “un realismo completamente nuovo risiede nel modo in cui si concepisce un oggetto o una delle sue parti.”

 

Alberto Moioli

[1] Accademia di belle Arti di Roma. L’Accademia trae origine dall’ “Accademia di San Luca”, nata sul finire del Cinquecento e divenuta sede pontificia per gli studi artistici. Era in quell’epoca, infatti, un prestigioso centro di ritrovo per gli artisti e contemporaneamente un modello didattico da imitare per analoghe istituzioni in via di sviluppo. Il complesso storico che la ospita in Via di Ripetta, tradizionalmente chiamato “Il ferro di cavallo”, fu costruito negli anni ’40 dell’Ottocento come edificio di abitazione e fu adattato a sede dell’Accademia con l’aggiunta dei locali progettati appositamente per la Scuola Libera del Nudo. (Fonte https://abaroma.it)

[2] Fernand Lèger (1881-1955) celebre pittore francese il cui stile non richiama la lirica espressiva di Mario Marzi, ma comprese altresì molto bene il significato più profondo della rivoluzione formale apportata dal realismo. La sua verve creativa si ispirò alla vivacità espressiva di Parigi sperimentando l’impressionismo, il fauve fino ad arrivare a Braque e Picasso fino alle esperienze futuriste. La sua storia è stata una parabola molto interessante da studiare e analizzare nella storia dell’arte moderna.

 

Pubblicato come saggio – omaggi non commerciale – per la sola divulgazione critica in ambito bibliografico

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